Nasce a Bologna da madre siciliana e padre bolognese.Divide l’adolescenza tra passioni distanti tra loro: lo sport, la musica, il cinema e il biliardo.
Se grazie a quest’ultimo riesce a diventare economicamente indipendente, con il calcio raggiunge la maglia da portiere titolare della squadra giovanile del Bologna. Contemporaneamente inizia a suonare la batteria e approccia alle prime esperienze jazzistiche che dissolveranno in maniera incrociata col fenomeno del rock’n’roll.
A 18 anni fonda il primo complesso di Rock’n’Roll italiano che prende il nome di “Golden Rock Boys”. Tra studio tradizionale e tutto il resto poco compatibile, vince la passione per la musica e parte un interminabile “on the road”.
Tra Festival del jazz, rassegne blues e esperienze musicali variegate, si sviluppano amori conseguenti e mai, anche se trascurati, dimenticati. Così la pittura, quasi a dare un senso alle rare pause professionali, o il cinema con il quale ha una esperienza, premiata come attore, al Festival di Venezia, nel film “Flipper” di A. Barzini.
La sua natura nera e “Zappiana” convive con un’immagine rugginosa e spigolosamente sarcastica, ingredienti che rallentano un tipo di notorietà nazional-popolare che giunge solo con le partecipazioni a Sanremo.
Nel tempo i sogni iniziali diventano muri sempre più solidi di una casa alla quale non vuole rinunciare e così lo sport è un macrocosmo da vivere e analizzare, la musica una prateria da percorrere senza steccati e la vocazione figurativa vive di una fusione tra inquadrature fisse nella memoria e oggetti e colori che hanno un significato, un ruolo di testimoni nella sua vita, raccogliendo note, rantoli antichi, melodie inconsuete, concentrandole in manufatti che, a volte, ci sforziamo di definire semplicemente quadri.
Questo è il ‘fido Tirelli‘
Non è un cane ma Maurizio Tirelli, pianista e arrangiatore, che da 25 anni collabora con me.
Prima che un collaboratore è un amico e un valente musicista, infatti ha suonato per 5 anni al conservatorio… ma non gli hanno mai aperto!”